Nome d'arte di Francesco Benenato, attore italiano. Inseparabile metà del duo comico con C. Ingrassia, recita sempre e solo un unico personaggio: la maschera del babbeo sgangherato, tutta risolta in una mimica facciale sbilenca e caricaturale, classicamente contrapposta a quella compunta e saputa del compagno. Dal 1957 lavorano insieme nell'avanspettacolo e nella commedia musicale (con D. Modugno in Rinaldo in campo). Esordiscono nel cinema in Appuntamento a Ischia (1960) di M. Mattòli, contribuendo con alcune gag travolgenti al grande successo del film. Da allora, la loro filmografia è tanto lunga quanto monotona e ripetitiva. Negli anni '60 mantengono la media impressionante di una decina di pellicole l'anno, divenendo un vero fenomeno popolare. La loro ricetta è elementare: una sistematica ripresa parodistica di pellicole e generi cinematografici di successo, come in Per un pugno nell'occhio (1965) di M. Lupo e nel paradigmatico Ultimo tango a Zagarolo (1973) di N. Cicero, interpretato dal solo F. Ma la trama è soprattutto un pretesto per innescare i numeri del duo, come ben si evince fin dai titoli: I due della legione (1962), I due evasi di Sing Sing (1964), I due parà (1966), oppure Come inguaiammo l'esercito (1965), Come svaligiammo la Banca d'Italia (1966), Come rubammo la bomba atomica (1967), tutti con la regia di L. Fulci. Performance di diverso spessore, invece, F. e Ingrassia le forniscono al di fuori dei «loro» film, quando recitano in contesti narrativi più solidi e strutturati, sotto la direzione di registi consapevoli e scrupolosi. Nell'episodio Cosa sono le nuvole di Capriccio all'italiana (1968) girato da P.P. Pasolini, affiancano con sagacia il maestro Totò in un teatro di marionette, mentre nelle Avventure di Pinocchio (1972) di L. Comencini, girato per la tv, sono vivacissimi nella parte del Gatto (interpretata da F.) e della Volpe. Significativa anche la loro partecipazione, nel 1984, al pirandelliano Kaos dei fratelli Taviani. A partire dagli anni '80, tuttavia, F. sconterà, ben più che il compagno, una palese difficoltà a rinnovarsi. Dopo la separazione da Ingrassia, infatti, la sua carriera si trascina nello scialbo tentativo di riproporre, come solista, il proprio invariabile repertorio comico-grottesco.